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Guadagna soldi

15 aprile 2013


Prima o poi salta fuori. Giri le pagine di un libro, o quelle di un anno finché non arrivi a quel punto.
Quel punto senza dimensione né colore, senza tempo né dimensioni. Senza tempo ma irrevocabilmente ancorato nel tempo, perché altrimenti non avrebbe altro sapore se non quello di un vuoto secondo senza storia, mentre è la storia stessa che da gusto all’esperienza.
Quel punto in cui ti rendi conto che a volte la vita ti scorre di fronte troppo velocemente, come un parco giochi pieno di luce in cui un divertimento nuovo sfuma nel ricordo di quello passato così che alla fine rimane poco più che un paio di bruciature sulla pelle e una foto da mettere in camera con volti che sorridono senza sapere per cosa.

 Servirebbe il tasto pausa di tanto in tanto. Le pause bloccano il sentimento; danno l’impressione che qualcosa sia finito, mentre non abbiamo il coraggio di ammettere che siamo noi ad aver premuto il pulsante.
Bisognerebbe vivere di appunti, di post-it appiccicati in ogni oggetto, in ogni giornata. Frasi brevi, di taglio forte e pungente. Frasi lunghe, sinuose nel loro mistero di un tempo andato. Semplici parole, da sole, per far sì che l’ebbrezza di un momento non svanisca nel turbine infuocato delle cose da fare.

 Qualcuno disse che “occorre soffrire perché la verità non si cristallizzi in dottrina”. Terribilmente vero. Senza la drammaticità dell’attimo, la parola non è solo vuota e priva dell’oggettività della carne, ma è pericolosa. Troppo soggettiva perché possa essere un affare di uomini.
Ma senza il cristallo di un giudizio, il fatto non diventa esperienza e l’esperienza non diventa verità.

Proverò a tener fede a questo proposito, a tenere uno straccio di bussola tra le riflessioni che vengono fuori ogni giorno. Fosse anche solo per un’idea, sono pronto a giocarci tutto l’impegno.